COSÌ BANCHE E IMPRESE ITALIANE SUPPORTANO CULTURA SPORT E FORMAZIONE

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L'home page del sito La Galleria, realizzato da BPER Banca per mettere a disposizione del pubblico le proprie collezioni artistiche

BANCHE PER LA CULTURA

L’attività di sostegno alle attività culturali da parte delle banche italiane ha una storia plurisecolare, che si intreccia con desiderio della grande borghesia dell’età moderna e contemporanea di rivaleggiare con mondo del mecenatismo nobiliare.
Tuttavia, per avere un’analisi quantitativa dettagliata di questo specifico ambito d’attività è stato necessario aspettare che fosse l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ad effettuare una ricognizione approfondita. A fine 2019 ABI ha infatti diffuso un documento con i dati relativi alle sue attività svolte a favore dell’Agenda per il 2030 promossa dalle Nazioni Unite su 17 importanti obiettivi da raggiungere temi sociali (povertà, cibo, cultura, lavoro, etc.). In questo documento sono riassunti i risultati raggiunti a favore della cultura (obiettivi 4, 11 e 17), estratti dalla ricerca “Le banche in Italia per il sociale e la cultura – Un’analisi del contesto italiano” del dicembre 2017. Basata, quest’ultima, sull’analisi degli “impegni iscritti nei bilanci degli anni 2014 e 2015” di 90 istituti di credito associati (che totalizzano il 77% in termini di totale attivo in Italia e l’82% in termini di sportelli).

VERSO I 2 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO

“L’analisi ha fornito risultati sorprendenti – scrive l’ABI nel rapporto – dal momento che la proiezione in funzione della capitalizzazione evidenzia che nel biennio 2014-2015, un periodo certo non facile per il mondo bancario italiano, le somme erogate e investite in attività sono state superiori ai 500 milioni di euro, un cifra desunta con criteri più che prudenziali e che non valorizza alcune componenti in natura (come il tempo del personale dedicato o la quotazione delle attività di volontariato svolte del personale bancario) con decine di migliaia di interventi sul territorio, per valori prossimi ai 50.000 su base annua, un dato che dovrebbe essere altresì integrato con la progettualità e gli interventi di oltre 50 fondazioni aziendali”.
Tra queste ultime, per esempio, si annovera l’attivissima FEduF (Fondazione per l’educazione finanzaria e al risparmio), promossa anch’essa dall’ABI e che opera in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con le scuole e con le università.
Secondo i dati disponibili, le banche italiane ogni anno hanno quindi corrisposto circa 250/260 milioni di euro a sostegno dell’attività culturale in italia, che sommato a quanto disposto dalle fondazioni bancarie (circa 920 milioni all’anno nello stesso periodo) porta il totale a circa 1 miliardo di euro per oltre 30.000 interventi. Senza contare che in questi dati non viene preso in considerazione quanto fatto dagli intermediari finanziari non bancari (SIM, SGR, etc.) o dalle assicurazioni.
Se ipotizziamo quindi una cifra annuale attorno agli 1,5-2 miliardi di euro annui non siamo probabilmente molto lontani dalla realtà.

DA DOVE PARTIRE

Ma cosa fanno esattamente le banche per la cultura? L’elenco delle attività è lunghissimo e sarebbe impossibile riproporlo qui. Per non citare che qualche esempio, ottimi punti di partenza possono essere alcuni siti web come Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, la sezione Arte e Musica del portale d Unicredit, La Galleria di BPER Banca o la vetrina del Patrimonio Artistico di Banco BPM. Tutti corredati da ricchi calendari di incontri, mostre, esposizioni ed eventi di ogni tipo, a cui si aggiungono la presenza nei consigli di amministrazione di teatri e fondazioni, la sponsorizzazione di festival e tanto altro.
(fine)

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